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AFFITTARE UN AIRBNB A NEW YORK - A MANHATTAN COME I LOCALS

26/04/2021 09:15

Cristina e Mauro

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AFFITTARE UN AIRBNB A NEW YORK - A MANHATTAN COME I LOCALS

La nostra esperienza NewYorkese in un AirBnb a Manhattan, per una settimana da veri locals.

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Quanto è diverso visitare Manhattan soggiornando in un vero appartamento newyorkese piuttosto che in uno dei millemila hotel?

 

Secondo noi, tantissimo!

 

Abbiamo provato entrambe le esperienze, ma quella in appartamento ci ha catapultati nella vita dei locals, rendendola memorabile.

 

Partiamo dall’inizio. 

La scelta della casa ha richiesto davvero parecchie ore di ricerche sul sito di AirBnb.

Abbiamo visto talmente tanti annunci, che avevamo le idee completamente confuse.

 

Casa grande a Brooklyn o appartamento piccolo a Manhattan? 

Più distante dal centro ma con vista mozzafiato su Skyline e Hudson o zona centralissima con zero panorama? 

 

L’unico punto certo era che ci piaceva da matti l’idea di vivere da NewYorkesi per 7 giorni. 

Questo ci avrebbe consentito di non fare i turisti saltellando tra Hotel e ristoranti, ma sentirci del posto, salutando i vicini di casa incontrati in ascensore e facendo la spesa nel Market all’angolo.

 

La nostra prima scelta era un appartamento ad un passo da Times Square.

Ci brillavano gli occhi ogni volta che riguardavamo le foto e avevamo deciso di contattare l’host Michael per la prenotazione, nonostante il largo anticipo.

La casa era all’ultimo piano di un immenso grattacielo.

Tante vetrate enormi e un bellissimo terrazzino con divani e BBQ stile film.

 

Aveva ottime recensioni e l’host sembrava molto affidabile. Ci aveva mandato altre foto della casa in privato, era sempre molto veloce nel risponderci, insomma, ci sembrava uno di cui poterci fidare. 

Peccato che appena un mese prima della partenza, i messaggi per accordarci sul nostro arrivo e sulla consegna delle chiavi, non abbiano mai ottenuto risposta.

Dopo aver contattato Airbnb e aver ormai capito che l’host era sparito nel nulla, abbiamo iniziato a cercare un’alternativa. Ma ormai mancava davvero pochissimo tempo, noi eravamo nel pieno dei preparativi e questo cambio di programma ci stava scombussolando tutto quanto. 

 

Le soluzioni ancora disponibili erano rimaste davvero poche e non potevamo pretendere di trovare un altro appartamento dei sogni rimanendo nel budget.

 

Finché non abbiamo trovato la casa di Pamela sulla 62th ad un passo da Central Park, che ci sembrava un’ottima soluzione. 

 

Contattata. Prenotato. Partiti!

 

Al nostro arrivo Pamela ci ha aspettato in casa per “accoglierci”, ci ha consegnato le chiavi, ha appeso al frigo il disegno che Ali e Samu le avevano portato, ha chiuso le valigie ed è partita per il Messico.

 

Da quel momento…è sparita pure lei.

 

Abbiamo provato a contattarla per diverso tempo ma lei sembra non aver mai letto i miei messaggi su whatsapp.

 

Ma vi risulta che nelle politiche degli Host di Airbnb, ci sia anche quella di venir risucchiati nel nulla appena passata la prima fase? Una sorta di Host a tempo determinato, dopo il quale si sparisce all’improvviso?

 

By the Way, l’appartamento era composto da salotto con angolo cottura, camera da letto e bagno.

Niente di troppo spazioso, ordinato e pulito a dire il vero, ma guardare fuori dalla finestra ci lasciava senza parole, facendoci dimenticare il resto.

Per non parlare della vista dal terrazzo: Stunning!

 

Purtroppo abbiamo avuto qualche sorpresa poco piacevole; il divano letto rotto, l’aria condizionata non funzionante e nemmeno mezzo cassetto libero per riporre le nostre cose, ma, a parte questo, la casa rimaneva un buon punto di appoggio, in piena Manhattan, per visitare comodamente la città. 

 

E comunque…finalmente eravamo a New York

 

Dal nostro 10° piano sentivamo le sirene come nei film, i motori dell’aria condizionata di mezza città sempre accesi, in una sorta di rumore costante un po’ molesto, vedevamo i taxi gialli e i tombini fumanti e niente avrebbe potuto rovinarci quel momento che aspettavamo da tanto!

 

Vivere per una settimana a New York ci ha confermato che quello che si vede nei film è, in genere, sufficientemente affidabile.

 

Il tubo per gettare, letteralmente, il bucato in lavanderia ad esempio. Gli fai fare un volo di 11 piani e tu puoi andare comodamente a recuperare il sacco nei fondi del palazzo dove ci sono le lavatrici condominiali.

Ma anche la spesa dentro i sacchetti di carta al negozio all’angolo, quello che da fuori sembra un fioraio perché sulla strada è tappezzato di tulipani.

Le serate a guardare i grattacieli illuminati dalle nostre vetrate del salotto e poi il terrazzo al 20° piano. Le nostre super colazioni avevano tutto un altro sapore dalla cima di un grattacielo dell'Upper East Side.

 

Insomma, per noi appartamento batte hotel 10 a 0!

 

Quale appartamento scegliere tra le proposte di AirBnb

 

AirBnb è una giungla. Le proposte sono davvero infinite e non sempre descrizioni e foto rappresentano la realtà.

 

Noi per esempio abbiamo avuto problemi con i letti e con il tavolo (completamente inesistente a differenza dell’annuncio, e mangiare in 6 seduti per terra non è stato proprio comodo).

 

Come ovviare a questi disguidi?

 

La formula magica non c’è. Le recensioni però sono tendenzialmente affidabili, quindi leggetele tutte.

Se poi si ha tempo e modo di contattare l’host e mantenere un contatto più o meno stretto, è più facile chiarire i dubbi prima dell’arrivo, per evitare brutte sorprese. Noi purtroppo questo tempo non l’abbiamo avuto e quindi è andata come è andata.

 

Per quanto riguarda la pulizia e gli spazi disponibili, una casa che normalmente è abitata dall’host è probabilmente meno libera e ordinata rispetto ad una che viene usata solo dai visitatori, una tantum. 

Pamela, per fare un esempio, aveva lasciato le lenticchie avanzate nel lavandino della cucina e la lavastoviglie piena.

Uno standard di accoglienza che ci ha lasciati un po’ perplessi, effettivamente.

 

Come ci si comporta se un host sparisce quando la quota e' gia' stata pagata?

 

Questo è l'aspetto più delicato della questione, ma sono imprevisti che possono capitare.

Non sapremo mai il vero motivo per cui Michael è sparito nel nulla, ma quando è successo AirBnb ha provato ad aggiustare il tiro, seguendoci nella scelta di una nuova soluzione e regalandoci un bonus del 20% del totale già speso per poter far fronte ai costi last-minute ormai lievitati. Non molto, effettivamente, ma meglio di niente.

 

L’ansia all'idea di dover ripiegare su una postazione sotto il ponte di Brooklyn invece non viene rimborsata, quindi vi auguro di non dover vivere questa esperienza!

 

 

Avete già affittato un appartamento con AirBnb? In quale parte del mondo?

Raccontateci le vostre esperienze!

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